Tutte noi e tutti noi possiamo raccontare esperienze della nostra vita nelle quali abbiamo percepito in modo significativo che “qualcosa” di importante ci veniva consegnato; si trattava come di una semente seminata nel terreno del nostro cuore e della nostra coscienza: qualche parola; alcune riflessioni; la testimonianza viva e credibile di una persona; una situazione di silenzio e di contemplazione favorita dal luogo, dalla montagna, dalla riva del lago o del mare, dal cielo azzurro o colmo di stelle.Possiamo continuare il nostro racconto dei passaggi successivi: di come cioè quella semente sia stata veramente accolta, oltre il momento iniziale; di come sia cresciuta e abbia portato frutto, oppure abbia seguito altri percorsi.L’indicazione al singolare è solo esemplificativa, perché, in realtà possiamo indicare e raccontare il percorso di diverse sementi.Su questa dinamica, sempre presente nella nostra vita personale e comunitaria ci sollecita a riflettere il Vangelo di questa domenica con la parabola del seminatore, delle sementi e del loro percorso (Matteo 13, 1-23).Gesù di Nazaret parla in parabole in modo magistrale: esse sono costruite dalla sua attenzione all’ambiente vitale e insieme al cuore e alla coscienza delle persone, dalla preoccupazione di comunicare in modo comprensibile.Da notare come Gesù stesso, si colloca nell’ambiente: data la grande folla, per parlare egli sale su di una barca e si siede; così lo vedono e riescono ad ascoltarlo. Va ben oltre alla curiosità annotare come uno dei “pulpiti” di Gesù è una barca di pescatori, strumento di lavoro; altri sono: le strade, gli ingressi dei villaggi; alcune case dove è stato invitato; la pianura; il monte; il piazzale del tempio: luoghi laici, non separati dalla realtà della vita, delle situazioni, degli incontri.Gesù racconta quindi la parabola del seminatore e ne spiega anche il significato. I semi sono la Parola profetica del Vangelo; insieme le parole, i segni, le esperienze che favoriscono la crescita delle dimensioni fondamentali della vita: amore, fede, speranza, giustizia, pace, accoglienza, autentica solidarietà.“Alcuni semi cadono sulla strada; vengono gli uccelli e li mangiano”. Il riferimento è “a chi sente parlare del Regno di Dio, ma non capisce. Viene il maligno e ruba quel che è stato seminato nel cuore”. E’ la situazione della non comprensione perché altra è la lunghezza d’onda. Si può sentire la Parola del Vangelo e altre significative, ma dentro c’è come una dissociazione, una divisione.Magari si può riconoscere la validità di quella proposta, ma non si può neanche sfiorare perché si vive in un altro mondo: degli affari fine a se stessi, del pragmatismo fino al cinismo; dell’apparenza ostentata, del lusso e dei capricci, di relazioni facili ed effimere. “Sì, bei discorsi quelli del Vangelo, ma la vita è altro”.“Alcuni semi finiscono in un terreno dove ci sono molte pietre e poca terra; germogliano subito perché la terra non è profonda, ma il sole poi brucia le pianticelle che seccano perché non hanno radici profonde”. Indica “chi accoglie la Parola di Dio con entusiasmo, ma non ha radici e non è costante; appena incontra difficoltà o persecuzione, subito si lascia andare”.Ci si può entusiasmare per un momento, un periodo e poi alle prime contraddizioni e ostilità, ai primi ostacoli o insuccessi o mancanza dei risultati attesi, ci si ritira, si lascia perdere. E’ importante che le convinzioni mettano radici, diventino modo di essere profondo; disponibilità a saper rapportare ideali, dedizione, considerazione delle difficoltà e tribolazioni; che la pazienza attiva diventi la dinamica permanente.“Altre sementi cadono in mezzo alle spine che, crescendo, soffocano i germogli”. Si tratta di chi “ascolta la Parola ma poi si lascia sopraffare dalle preoccupazioni, dai piaceri della ricchezza”. Si può ascoltare senza che la Parola diventi orientamento di fondo, guida, verifica, prospettiva. La parola è esigente e allora si preferiscono altre priorità: egoismi, lussi, privilegi, un’organizzazione della vita e del mondo senza fremiti etici. C’è poi il seme caduto nella terra buona; chi accoglie la Parola, la comprende, la segue e porta in modo diverso frutti riconoscibili: amore, giustizia, pace, uguaglianza, fraternità, spiritualità; la Parola diventa vita, sensibilità, parole, gesti.