Il Vangelo di questa terza domenica di Avvento (Luca 3, 10-18) pone ancora l’attenzione alla presenza e alla voce del profeta Giovanni il Battezzatore che suscita curiosità, attenzione e interrogativi fra le folle da lui esortate con vigore a cambiar vita. Le stesse domande che pongono al profeta Giovanni sono sul che cosa fare. La prima sua risposta indica l’attuazione concreta della solidarietà. È una delle parole significative accanto a libertà, democrazia, uguaglianza e fratellanza così spesso strumentalizzate e svuotate del significato autentico che mette insieme sempre idealità, progettualità, dedizione e concretezza e di cui la parabola del Samaritano è insegnamento illuminante. L'autentica solidarietà non copre la mancanza dell’impegno per la giustizia. Così il Battista: " Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha e chi ha da mangiare faccia altrettanto". Si esige dunque quella sensibilità che porta a prendersi a cuore, a prendersi cura nelle scelte personali, in quella delle associazioni e istituzioni e della politica. Solidarietà a tu per tu e nei progetti di un'autentica cooperazione internazionale nella convinzione di operare non per ma con. Alcuni pubblicani cioè riscossori dei tributi invisi al popolo e considerati negativamente anche dalla religione del tempio chiedono che cosa fare. La risposta: " Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato ". Può sembrare una risposta meno rivoluzionaria, in realtà tende a evitare i profitti, i vantaggi, le tangenti che i pubblicani pretendono sui tributi previsti; ne è esempio eloquente nel Vangelo Zaccheo capo dei pubblicani di Gerico uomo molto ricco e temuto che dopo l'incontro con Gesù decide di dare ai poveri la metà dei suoi beni e di restituire quattro volte tanto di quello che ha rubato. Rispettare l'indicazione dei tributi previsti è già considerevole; attualizzando nel nostro oggi significa contrastare ogni forma di evasione e corruzione così diffuse nel nostro paese e che ammontano a cifre sbalorditive: la prima a oltre 110 miliardi di euro all'anno la seconda a 230 miliardi di euro. Anche alcuni soldati interrogano il Battista sempre su che cosa fare. La risposta: " Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, accontentatevi delle vostre paghe". Il profeta non entra in merito alla struttura militare ma esorta vivamente a non approfittare del proprio ruolo per maltrattare e vessare le persone, per estorcere loro denaro e beni. Poi Giovanni esce da ogni possibile fraintendimento e afferma che lui non è il Messia al quale non si sente degno neanche del gesto degli schiavi che slegano il laccio dei sandali ai loro padroni. Il Messia non continuerà a battezzare con l'acqua come fa lui, ma comunicherà nel cuore e nella coscienza lo Spirito Santo fonte di libertà, responsabilità e coraggio. Avvertiamo oggi l'esigenza anche laicamente di questo battesimo del cuore e della coscienza per vivere libertà, responsabilità e disponibilità.
DOMENICA 12 DICEMBRE 2021.pdf
AVVISI Celebriamo l’Eucarestia durante la settimana martedì e giovedì alle ore 8 in chiesa. Alla domenica alle ore 8 e alle 10.30 in Sala Petris. Mercoledì 8 dicembre festa dell’Immacolata: celebrazioni dell’Eucarestia in Sala Petris alle ore 8 e alle ore 10.30 con il battesimo di due bambine: Chiara e Asia AL CENTRO BALDUCCI Sabato 11 dicembre, ore 18.00: Repubblica Democratica del Congo: Il saccheggio delle risorse, le guerre e le condizioni dell'infanzia. Incontro con Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell'associazione Mama Sofia. Moglie dell'Ambasciatore Luca Attanasio ucciso in Congo insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all'autista Mustapha Milambo, ed Elena Pasquini giornalista free lance che si occupa di esteri, diritti umani e relazioni internazionali, autrice di un recente reportage sullo sfruttamento dei bambini nelle miniere di cobalto del Congo.