Il Vangelo di questa domenica ci invita a riflettere su un'altra questione decisiva: il nostro essere e la sua rivelazione, chi veramente siamo e chi appariamo, le possibilità di manifestare, di esprimere la profondità del nostro essere anche se mai compiutamente. Il racconto del Vangelo (Luca 9,28-36) descrive l'esperienza della trasfigurazione di Gesù che Pietro, Giacomo e Giovanni da lui invitati a salire vivono sul monte. Ne sono segni indicativi il silenzio della montagna, la luce intensissima che proviene dal corpo e dalle vesti di Gesù; lo stupore dei tre che crea trasalimento, stordimento e gioia. Non sanno neanche cosa dicono: come Pietro che pretenderebbe di costruire tre capanne per Gesù, per Mosè ed Elia la cui presenza conferma la continuità della fede autentica per cui Elia è stato perseguitato e fuggiasco e Mosè che ne è stato interprete e guida della liberazione dalle forme di schiavitù e alienazione. Si può dire che quel giorno sul monte Gesù di Nazareth ha donato ai suoi discepoli una percezione del suo essere profondo di cui pure percepivano dal suo aspetto, dal suo sguardo, dalle sue parole, dai suoi atteggiamenti e gesti. Gesù rivela continuamente con la sua umanità l'essere insieme abitato dal divino. Nelle nostre esperienze abbiamo vissuto e viviamo rivelazioni positive, di vita; di amore profondo, di amicizia sincera, sensibilità, generosità, libertà, fratellanza, in diverse situazioni e in contesti differenti. E anche le rivelazioni della parte oscura dell’ambivalenza umana che diventa durezza, indifferenza, voltarsi dall'altra parte, chiusura fino all’aggressione e all'odio. Tutte noi e tutti noi abbiamo sperimentato rivelazioni inattese e sorprendenti ed altre oscure, drammatiche, tribolate. Le rivelazioni riguardano il piano interpersonale e insieme di gruppo, di comunità, di storia planetaria. Le migrazioni sono la rivelazione attuale più ampia e composita della storia perché contengono le grandi questioni per le quali oltre 80 milioni di persone, tantissimi bambini sono costrette a partire: dalla povertà e dalla fame, dalla violazione dei diritti umani e dalle guerre, dai disastri ambientali. Ecco, i migranti ci rivelano come sta il mondo. Quali sono le condizioni del pianeta, chi sono loro con le loro diversità umane, culturali, linguistiche e religiose; chi siamo noi, qual è la nostra sensibilità umana, culturale, etica, spirituale. Rivelazione terribile è quella della guerra: evidenzia quanto scarsi siano stati l'impegno culturale, etico e politico, diplomatico e invece massimo quello per la produzione e per il commercio delle armi, proprio per preparare la guerra. La rivelazione delle vittime è sempre quella fondamentale da cui partire. Se non c'è rivelazione non c'è riflessione né profondità.
DOMENICA 13 MARZO 2022.pdf
AVVISI Durante la settimana la celebrazione dell’Eucarestia è il martedì e il giovedì alle ore 8 in chiesa. La domenica alle ore 8 e 10.30 in Sala Petris
AL CENTRO BALDUCCI Sabato 12 marzo ore 10.30 in Sala Petris si svolgerà l’evento: “IL RUOLO DELLA STRUTTURA SANITARIA DI ZUGLIANO”. Introduce e modera: Gabriele Bressan, capogruppo in consiglio comunale; Saluto e riflessione di don Pierluigi Di Piazza. Interverranno: Ezio Beltrame: Medico, già Assessore regionale; Stefano Petri: Consigliere comunale, già Assessore alla Salute.