DOMENICA 24 MAGGIO 2015 Vangelo Giovanni 15, 26-27; 16,12-15

Vangelo di Giovanni

24/05/2015

DOMENICA 24 MAGGIO 2015
La ricchezza delle diversità
Vangelo di Giovanni 15, 26-27; 16,12-15

Quando verrà l’avvocato che io vi manderò da parte del Padre mio – lo Spirito della verità che proviene dal Padre – egli sarà il mio testimone e anche voi lo sapere perché siete con me dal principio”. “Ho ancora molte cosa da dirvi, ma ora sarebbe troppo per voi; quando però verrà lui, lo Spirito della verità vi guiderà verso tutta la verità. Non vi dirà cose sue, ma quelle che avrà udito, e vi parlerà delle cose che verranno. Nelle sue parole si manifesterà la mia gloria, perché riprenderà quello che io ho insegnato, e ve lo farà capire meglio. Tutto quello che ha il Padre, è mio. Per questo ho detto: lo Spirito riprenderà quello che io ho insegnato, e ve lo farà capire meglio”.

Vivere la memoria della prima Pentecoste e l’esperienza della Pentecoste in atto assume particolare evidenza e risonanza del tutto speciale in questo momento storico. 
Da anni ormai viviamo con persone diverse per provenienza, colore della pelle, culture  e spiritualità.
Il fenomeno delle migrazioni è una costante della storia umana; persone originarie della terra friulana sono sparse in tutto il mondo; e anche oggi in particolare i giovani emigrano in altri paesi, anche se i numeri non sono paragonabili a quelli impressionanti dei flussi migratori del passato dal nostro mondo e a quelli attuali verso il nostro Paese e l’Europa.
Attualmente sono circa 5 milioni le persone regolarmente presenti in Italia di 200 nazionalità diverse; sono circa 900mila gli studenti, di 194 nazionalità diverse. Il racconto della Pentecoste all’inizio dell’esperienza della Chiesa ci giunge dagli Atti degli Apostoli: 2,1-13 e dal Vangelo di Giovanni 15, 26-27; 16,12-15.
A Gerusalemme sono presenti persone che provengono da popoli diversi; i discepoli di Gesù di Nazaret annunciano con forza e coraggio il Vangelo e queste persone ne comprendono il contenuto del messaggio: “Eppure tutti li sentiamo annunziare, ciascuno nella sua lingua le grandi cose che Dio ha fatto”. Il significato profondo può essere questo: c’è un linguaggio che precede le diverse lingue, è quello dell’amore comprensibile e riconoscibile da tutte le persone appartenenti a culture e religioni diverse.
L’amore sollecita ad esprimere le diversità e ad accoglierle nel rispetto, nel riconoscimento, nella reciprocità dello scambio. Questa è l’azione dello Spirito.
La Bibbia ci narra anche le esperienze contrarie: quella di Adamo ed Eva che rompono l’equilibrio originario perché pretendono di diventare come Dio; quella di Caino che uccide suo fratello Abele perché non riconosce la sua diversità; quella di un gruppo di uomini potenti e prepotenti che organizzano il dominio sulla città di Babele, con la pretesa di diventare l’unico riferimento per tutti. Questo progetto è proprio contrario al progetto del bene comune a cui tutte le persone sono chiamate a contribuire con le loro qualità e con la diversità dei loro apporti. Il potere che domina con il pensiero unico porta omologazione e insieme divisione, competizione, confusione, individualismo personale e di gruppo e incomunicabilità, perché ciascuno procede con il proprio particolare assolutizzato. Lo Spirito ci anima continuamente a non considerare mai nessuno inferiore, bensì a coglierne e valorizzarne le diversità; a non pretendere di omologare l’altro, chiedendogli così di rinunciare alla sua diversità; a riconoscere invece la pari dignità di ogni persona e la sua diversità come una possibilità di crescita, nello scambio reciproco delle diversità.
Questa verità della vita e delle nostre storie personali chiede attenzione, disponibilità, impegno quotidiani. Lo Spirito della Pentecoste ci guida: “Quando verrà lui, lo Spirito della verità vi guiderà verso tutta la verità”. Una verità da cercare, da costruire, da fare. E’ quella dell’uomo planetario descritto da padre Ernesto Balducci. Si tratta dell’umanità del futuro composta da tutte le diversità che, liberandosi dai particolarismi così spesso assolutizzati, da chiusure e violenze, e in questo aiutandosi reciprocamente, riescono a far convivere in modo positivo le diversità e a realizzare il pluralismo e le ricchezze dell’uomo planetario. Un progetto ampio e arduo, me è l’unico possibile per una umanità veramente umana.


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