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DOMENICA 25 Novembre 2018 Vangelo Giovanni 18,36-37
Vangelo di Giovanni
25/11/2018
DOMENICA 25 NOVEMBRE 2018
La forza del potere, la forza dell’amore
Vangelo di Giovanni 18,36-37
Poi Pilato rientrò nel palazzo, chiamò Gesù e gli chiese: - Sei tu, il re dei Giudei? Gesù rispose: - Hai pensato tu questa domanda, o qualcuno ti ha detto questo di me?
Pilato rispose: - Non sono ebreo, io. Il tuo popolo e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me: che cos'hai fatto?
Gesù rispose: - Il mio regno non appartiene a questo mondo. Se il mio regno appartenesse a questo mondo, i miei servi avrebbero combattuto per non farmi consegnare alle autorità. Ma il mio regno non appartiene a questo mondo.
Pilato gli disse di nuovo: - Insomma, sei un re, tu? Gesù rispose: - Tu dici che io sono re. Io sono nato e venuto nel mondo per essere un testimone della verità. Chi appartiene alla verità ascolta la mia voce.
Il Vangelo di questa domenica (Giovanni 18,33b-37) ci presenta un incontro drammatico: si trovano uno di fronte all’altro Ponzio Pilato e Gesù di Nazaret.
Il primo è procuratore dell’impero di Roma in Palestina, uomo di potere politico, militare, economico, guidato dal proposito del dominio, dell’oppressione e della forza, spietato nella repressione. L’altro è Gesù di Nazaret, giovane uomo che proviene da Nazaret, che non ha nessun potere politico, economico, militare e neanche religioso; che non esercita forza alcuna; nei tre anni della sua missione pubblica ha comunicato l’unico potere umano, quello dell’amore come forza della vita, delle relazioni della pratica continua e incondizionata del bene, rivelando così l’essere pienamente umano e insieme divino.
Sono l’uno di fronte all’altro perché l’uomo del potere deve giudicare l’uomo dell’anti potere che gli è stato consegnato come un sovvertitore dell’ordine, proprio perché alle persone ha comunicato amore, dignità, libertà, responsabilità, condivisione, autentica solidarietà.
Il procuratore di Roma pone alcune domande a Gesù riguardo al suo essere re.
Questa è la risposta: “Il mio regno non è di questo mondo. Se il mio regno appartenesse a questo mondo, i miei servi avrebbero combattuto per non farmi arrestare dalle autorità ebraiche. Ma il mio regno non appartiene questo mondo”.
La questione decisiva, dirimente ogni altra, quella che stabilisce riconoscimento e differenza è la violenza o la non violenza attiva.
I poteri di questo mondo sono violenti, diffondono violenza, producono e vendono armi e strumenti di violenza, decidono le guerre, impoveriscono i popoli, devastano l’ambiente.
Si pensi alle tante manifestazioni di violenza che avvengono in questa società: verbali, sui social, negli atteggiamenti, nelle aggressioni sui minori, sulle donne, sulle persone escluse per la loro diversità. Il “potere” di Gesù è la diffusione dell’amore, dell’accoglienza, del superamento di ogni indifferenza e discriminazione, della giustizia, dell’uguaglianza, della condivisione.
Gesù dice a Pilato di essere venuto per rendere testimonianza alla verità.
Per seguirlo siamo chiamati a fare verità nella storia, prima e soprattutto riguardo alla dignità di ogni persona.
Pensiamo ai milioni di persone che anche nella storia di oggi si trovano come Gesù di fronte a Pilato. Due esempi: il presidente Trump come Pilato e le migliaia di persone, con attenzioni alle madri con i bambini che partite dall’Honduras cercando una vita possibile, senza potere inermi e indifesi come Gesù.
Come Pilato coloro che in Italia hanno emanato il decreto sicurezza e come Gesù i tanti immigrati senza alcun potere che si troveranno per strada.
E la Chiesa come si pone nel progetto del regno di Dio?
Così ha scritto in modo illuminante padre Ernesto Balducci: “Per essere adatta ai nuovi orizzonti, la Chiesa deve deporre ogni grandezza che la rende schiava del passato e impaurita del futuro. Deve accettare le dimensioni della sua originaria piccolezza, per essere in grado di affrontare la nuova grandezza del mondo.... Solo diventando come se non fosse, la Chiesa “vince” nel nome e nel modo pacifico del suo Signore”.
FOGLIO DELLA DOMENICA 25 NOVEMBRE 2018.pdf
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