L'uomo di Nazareth è coinvolto nei drammi della storia: Gesù è guardato con ammirazione quando entra a Gerusalemme, pochi giorni dopo ripercorre le stesse strade barcollante, dopo avere subito la tortura della flagellazione: scivola, trascinando con fatica un braccio della Croce a cui verrà appeso e ucciso come un delinquente comune. Si può vedere con gli occhi della profondità le grandi questioni della vita e della morte, e percepire l'amore nel dolore, dell'uomo e di Dio. Il Vangelo di questa settimana (Giovanni 8,1-11) costituisce due progetti di umanità, due visioni del mondo: non più nemici, ma fratelli tutti, non una fratellanza proposta e costruita ma piuttosto intrinseca dei valori di giustizia, accoglienza, rispetto all'attenzione alla dignità di ogni persona. D'altra parte il progetto del potere presente è di affermarsi nei diversi aspetti politici, giuridici, economici, religiosi con modalità totalmente brutali e disumane. In questa visione il profeta, il sovversivo, e il rivoluzionario vengono eliminati, e lo si fa con l'intreccio e tutte le crudeltà evidenti: menzogna, arresto, torture, c'è bisogno delle armi e le armi ci sono, gli uomini ubbidiscono agli ordini e ci sono quelli che sentendosi in un miserevole compito avvertono la possibilità di aumentare la loro ricchezza e di godere nei confronti delle persone messe nelle loro mani. Ancora abbandono, differenza, voltarsi dall'altra parte, il dolore, tanto dolore mescolato con l'amore. Le donne sono una presenza speciale per possibilità, premura e cura. Si è coinvolti nella concretezza nel mistero del dolore: se l'amore di Dio è fondamento, luce, calore della vita, quando ci sono le armi e quando c'è la guerra, quando l'altro è ridotto a nemico da dominare e da annettere, anche Dio è sconfitto, non solo l'uomo. L’amore ha una sua riserva, la permanente riserva di amore di Dio, quella a cui possiamo attingere con la vita di Gesù: l'amore totale che dona vita nuova e permanente. Rami di ulivo insanguinato, nuovi rami di ulivo fieri di essere portati. Bandiere planetarie della pace.
DOMENICA 3 APRILE 2022.pdf