Dona ora!
Chi siamo
Mission
Storia
Organizzazione
Ufficio di presidenza
Consiglio direttivo
Gruppi di lavoro
Statuto
Bilancio sociale
Trasparenza
Cosa facciamo
Accoglienza
Biblioteca
Cultura
Convegno di Settembre
Altri eventi
Lettera di Natale
Notiziario
Diritti
Rete DASI FVG
Giustizia
Carcere
Cooperazione internazionale
Fondatore
Biografia
Galleria
Riflessioni
Pubblicazioni
Agenda eventi
Come aiutarci
Diventa socio
Volontariato
Servizio Civile
Donazioni
Contributi
Cibo e vestiario
5 per mille
Lasciti testamentari
Contatti
Contattaci
Dove siamo
Iscrizione newsletter
Sala Petris
Dati tecnici e regolamento
Prenotazione
Parrocchia
Orari Messe
Eventi parrocchiali
Foglio della domenica
Siti amici
Cerca nel sito…
Contiene
Inizia per
E' uguale a
Visualizza
10 records
25 records
100 records
Tutto
Dona ora!
DOMENICA 6 LUGLIO 2014 Vangelo di Matteo 11, 25-30
Vangelo di Matteo
06/07/2014
DOMENICA 6 LUGLIO 2014
Il Dio degli umili e degli ultimi
Vangelo di Matteo 11, 25-30
Allora Gesù pregò così: “Ti ringrazio Padre, Signore di tutto l’universo. Ti ringrazio perché hai voluto far conoscere a gente povera e semplice quelle cose che hai lasciato nascoste ai sapienti e agli intelligenti. Si, Padre, così tu hai voluto. Il Padre ha messo tutto nelle mie mani. Nessuno conosce il Figlio, se non il Padre, se non il Figlio e quelli ai quali il Figlio lo fa conoscere”. ”Venite con me, tutti voi che siete stanchi e oppressi: io vi farò riposare. Accogliete le mie parole e lasciatevi istruire da me. Io non tratto nessuno con violenza e sono buono con tutti. Voi troverete la pace, perché quello che vi domandò è per il vostro bene, quel che vi do da portare è un peso leggero”.
Gesù di Nazaret esprime una preghiera di gratitudine al Padre perché le persone umili, semplici, ammalate nel corpo, nell'animo e nella mente, emarginate e scomunicate si rivolgono a lui, percepiscono la sua presenza accogliente e misericordiosa, piena di compassione, attenzione e tenerezza.
Con le sue parole e i suoi gesti lui rivela il volto, il cuore e la sensibilità del Padre, il Dio umanissimo che sta in mezzo alle persone e ne condivide la storia. Non è più il Dio impassibile e lontano, giudice e punitivo; non è il Dio della dottrina, né della legge, né del tempio dei sacerdoti e dei sacrifici religiosi. Non è il Dio utilizzato dal potere nelle sue diverse espressioni e collaborazioni.
Così Papa Francesco: " Se una persona dice che ha incontrato Dio con certezza totale e non è sfiorato da un margine di incertezza, allora non va bene. Se uno ha le risposte a tutte le domande ecco che questa è la prova che Dio non è con lui. Vuol dire che è un falso profeta, che usa la religione per se stesso. Cercare Dio per trovarlo e trovarlo per cercarlo sempre. E spesso si cerca a tentoni, come si legge nella Bibbia. Dio lo si incontra camminando, nel cammino”. E ancora: "Io non parlerei, nemmeno per chi crede, di verità assoluta, nel senso che assoluto è ciò che è slegato, ciò che è privo di ogni relazione. Ora, la verità, secondo la fede cristiana, è l'amore di Dio per noi in Gesù Cristo. Dunque la verità è una relazione. Tant'è vero che anche ciascuno di noi la coglie, la verità e la esprime, a partire da sé, dalla sua storia e cultura, dalla situazione in cui vive...". Gesù di Nazaret si rallegra per le intuizioni e scoperte delle persone in cammino, in ricerca. Si ripropone la questione di quale sia il Dio a cui ci si riferisce. Non possono riferirsi ugualmente a Dio coloro che sono coinvolti da ingiustizia, illegalità e corruzione e coloro che si impegnano quotidianamente per la giustizia; i ricchi, i privilegiati e gli impoveriti, i poveri. Non possono riferirsi ugualmente a Dio coloro che fabbricano e vendono armi, che decidono e combattono le guerre e coloro che scelgono la nonviolenza attiva, si impegnano per la pace; e questa strumentalità si evidenzia ugualmente quando persone, gruppi, partiti usano Dio per affermare la propria identità cristiana avversando, fino al razzismo, persone che vivono altre culture e fedi religiose; il Dio vero ispira accoglienza e convivenza fra le differenze; e altrettanto grave strumentalità è quella di usare Dio per coprire la volontà di dominio e di sfruttamento della Madre Terra, di tutti gli esseri viventi, in contrasto con chi coopera con il Dio creatore nella custodia del creato e nella sua relazione armoniosa.
Gesù invita chi è stanco ed oppresso a venire da lui e a stare con lui per poter riposare, trovare pace, forza e coraggio.
La fiducia e l'affidamento a lui non chiudono nell'isolamento spiritualizzato, bensì possono diventare una rigenerazione per continuare a dedicarsi e impegnarsi per un'umanità dove giustizia e fraternità diventano esperienza quotidiana.
FOGLIO DOMENICA 6 LUGLIO 2014.pdf
Vedi anche