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DOMENICA 8 Gennaio 2017 Vangelo Matteo 3,13-17
Vangelo di Matteo
08/01/2017
DOMENICA 8 GENNAIO 2017
Gesù si battezza come segno di condivisione
con la gente del popolo
Vangelo di Matteo 3,13-17
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne fino al fiume Giordano e si avvicinò a Giovanni per farsi battezzare da lui. Ma Giovanni non voleva e cercava di convincerlo dicendo: - Sono io che avrei bisogno di essere battezzato da te; e tu invece vieni da me? Ma Gesù rispose:- Lascia fare, per ora. Perché è bene che noi facciamo così la volontà di Dio sino in fondo. Allora Giovanni accettò. Appena battezzato, Gesù usci dall'acqua. All'improvviso il cielo si aprì, ed egli vide lo Spirito di Dio il quale, come una colomba, scendeva su di lui. E dal cielo venne una voce: 'Questo è il Figlio mio, che io amo. Io l'ho mandato'.
I simboli e riti sono espressioni costitutive delle spiritualità e delle fedi religiose, riguardano diversi momenti della vita dalla nascita alla morte ed evidenziano alcune esperienze particolari, ad esempio quella della purificazione con l'acqua.
In realtà si tratta di un archetipo presente in diverse culture e religioni. Basterebbe riferirsi come esempio ai riti dei popoli dell'India quando si immergono nelle acque del fiume Gange e a quelli delle comunità degli indios delle Ande quando con l'acqua mescolata con le erbe delle montagne si purificano e si preservano dai pericoli incombenti.
Viene spontaneo pensare alla celebrazione del battesimo. È risaputo come nelle prime comunità cristiane ci si battezzava da persone adulte, come poi le situazioni si siano modificate fino alle esperienze di cui noi possiamo essere testimoni diretti. Dal battesimo a tutti i bambini neonati, anche motivato dalla credenza religiosa che comunque andava celebrato per preservarsi anche da una collocazione indefinita, “il limbo”, qualora sopravvenisse la morte. Prospettiva questa di recente smentita come inesistente dall'autorità stessa della Chiesa. Quasi tutti i bambini venivano battezzati in una realtà sociologicamente cristiana-cattolica.
Poi c'è stata la secolarizzazione e quello che era avvertito come un dovere è venuto scemando e rispetto alla richiesta comunque di gran parte dei genitori di battezzare il loro figli, si è via via evidenziato l’interrogativo sul senso stesso del battesimo, in rapporto alle convinzioni e alla condotta di vita degli adulti.
In un cambiamento accentuato delle famiglie, si può dire dei nuclei affettivi per rispettare le diverse situazioni, sono emersi alcuni interrogativi riguardo alle persone conviventi, separate, divorziate, risposate, con una prassi diversificata nelle comunità cristiane: di maggiore accoglienza o di rigidità.
Per tutti resta sempre la domanda di fondo sul significato della celebrazione del battesimo soprattutto in rapporto alla sua continuità nell'educazione dei bambini alla buona notizia del Vangelo di Gesù di Nazaret.
Può emergere anche la domanda riguardante l’età: se non sia preferibile aspettare e scegliere il battesimo insieme al bambino cresciuto, adolescente, giovane quando potrebbe comprendere con maggiore consapevolezza il significato e la richiesta di continuità e fedeltà richiesta.
Diverse anche nella nostre comunità sono state le esperienze di battesimi di ragazzi cresciuti e anche di giovani. Per quanto riguarda quello dei bambini tutto dovrebbe dipendere dall'orientamento e dalle convinzioni di vita dei genitori.
Il Vangelo di questa domenica (Matteo 3, 13-17) ci narra il battesimo di Gesù nelle acque del fiume Giordano. La ritualità che Gesù chiede di vivere esprime una scelta di coinvolgimento profondo. All'inizio della sua vita pubblica egli dichiara qual è e quale sarà la sua collocazione. Sta in mezzo alla gente per condividerne la vita, non si presenta con segni distintivi, con elementi che indichino sacralità, importanza, meno che meno privilegio. Intende dichiarare che il Dio cercato e atteso sta in mezzo alla gente e così lui vivrà, con l'animo vibrante di compassione, per prendere a cuore, per ascoltare, guarire, perdonare, per comunicare fiducia, incoraggiamento e speranza.
Giovanni il battezzatore vorrebbe impedire a Gesù il battesimo ma Lui insiste proprio perché diventa un segno di condivisione con il popolo in attesa di ricevere il battesimo.
Ed è proprio su quel giovane uomo proveniente da Nazaret, ancora sconosciuto alla gente, che si aprono i cieli e lo Spirito di Dio discende come una colomba; una voce dal cielo dice: “Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento”. Questi segni confermano la scelta di condivisione; se posti prima e in modo separato rischiano sempre di separare, allontanare, dividere.
FOGLIO DOMENICA 8 GENNAIO 2017.pdf
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