Dona ora!
Chi siamo
Mission
Storia
Organizzazione
Ufficio di presidenza
Consiglio direttivo
Gruppi di lavoro
Statuto
Bilancio sociale
Trasparenza
Cosa facciamo
Accoglienza
Biblioteca
Cultura
Convegno di Settembre
Altri eventi
Lettera di Natale
Notiziario
Diritti
Rete DASI FVG
Giustizia
Carcere
Cooperazione internazionale
Fondatore
Biografia
Galleria
Riflessioni
Pubblicazioni
Agenda eventi
Come aiutarci
Diventa socio
Volontariato
Servizio Civile
Donazioni
Contributi
Cibo e vestiario
5 per mille
Lasciti testamentari
Contatti
Contattaci
Dove siamo
Iscrizione newsletter
Sala Petris
Dati tecnici e regolamento
Prenotazione
Parrocchia
Orari Messe
Eventi parrocchiali
Foglio della domenica
Siti amici
Cerca nel sito…
Contiene
Inizia per
E' uguale a
Visualizza
10 records
25 records
100 records
Tutto
Dona ora!
DOMENICA 9 Giugno 2019 Vangelo Giovanni 14,15-16.23b-26
Vangelo di Giovanni
09/06/2019
DOMENICA 9 GIUGNO 2019
Lo Spirito Santo anima le diversità e la loro accoglienza
Vangelo di Giovanni 14,15-16.23b-26
Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro difensore che starà sempre con voi, Gesù rispose: - Se uno mi ama, metterà in pratica la mia parola, e il Padre mio lo amerà. Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui. Chi non mi ama non mette in pratica quello che dico. È la parola che voi udite non viene da me ma dal Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono con voi. Ma il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo. Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quel che ho detto.
Per tanto tempo si è celebrata la Pentecoste “come la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli”, cercando di rivivere nei diversi passaggi della storia la presenza dello Spirito che comunica la forza interiore, che rinnova la memoria dell’insegnamento di Gesù, come il Vangelo di questa domenica ci propone (Giovanni 14,15-16.23b-26).
Di fatto oggi si può dire, in un contesto storico molto cambiato, che, con il rispetto dovuto alle persone e alle loro vicende storiche ed ecclesiali, si è trattato per lo più di una celebrazione della Pentecoste dentro al mondo occidentale, alla Chiesa e alla teologia occidentali. L’invocazione allo Spirito, l’esperienza della sua forza interiore e della animazione delle persone e delle comunità in gran parte sono state circoscritte; un grave e disumano errore del nostro mondo è stato infatti quello di identificare il nostro mondo con il mondo; gli altri mondi e le persone che li abitano sono stati considerati inferiori; questo è stato il fondamento del capitalismo, dello sfruttamento delle persone e delle risorse.
La ripetuta e disumana affermazione: “Prima noi, prima gli italiani” a pensarci bene è la continuazione di quella volontà di supremazia, di quella inaccettabile presunzione di superiorità.
Anche la Pentecoste è stata inserita in quel contesto e quindi addomesticata; c’è stata certamente la presenza dei missionari in diversi luoghi del Pianeta, anche se, con rispetto alla loro azione, per un periodo c’è stata la commistione fra evangelizzazione, opere sociali e atteggiamento di superiorità.
Poi progressivamente la situazione è mutata e l’esemplarità di tanti laici, preti, suore è di insegnamento e conforto, nel cammino con le comunità e i popoli del mondo.
Oggi viviamo in un contesto modificato per la presenza di tante persone venute da altrove; questa situazione di fatto aumenterà in modo progressivo in Europa, Italia, Friuli Venezia Giulia perché altrimenti queste realtà sono destinate a ridursi e a spegnersi. Questa sarà la configurazione della realtà futura a dispetto delle ossessioni attuali purtroppo largamente condivise, nel ritenere i migranti come nemici.
Gli Atti degli Apostoli ci raccontavano la Pentecoste nella prima comunità cristiana a Gerusalemme.
Ci sono persone provenienti da diversi paesi allora conosciuti di cui si indicano i nomi.
L’esperienza dello Spirito sollecita gli apostoli ad annunciare il vangelo e le persone presenti e provenienti da diversi paesi comprendono il contenuto della buona novella.
Pare proprio che il senso di questo evento riguardi il contenuto e il linguaggio dell’amore, dimensione indispensabile per ogni incontro con l’altro e la sua diversità, riconoscibile in ogni luogo del Pianeta, in ogni cultura e fede religiosa.
Lo Spirito, allora come oggi, anima le diversità, le sollecita ad esprimersi e poi ad accoglierle come possibilità di arricchimento di ciascuna persona, delle comunità, dell’intera società, dell’esperienza della Chiesa.
Nel contesto attuale è più che mai necessaria l’esperienza dello Spirito che di per sé, con la sua forza abbatte ogni muro di discriminazione e di razzismo, ogni filo spinato; sostiene nel salvare le vite in mare e nell’accogliere con umanità le persone.
FOGLIO DELLA DOMENICA 9 GIUGNO 2019.pdf
Vedi anche