Come vivere, agire, lottare, morire quando si può contare soltanto su se stessi? È la sfida cruciale per un nuovo Illuminismo, inteso non solo come difesa di fronte al dispotismo, ma come compagno di strada anche per coloro che ancora avvertono quel bisogno d’amore a cui non pochi danno il nome di Dio. È la domanda che si è posto anche Giulio Giorello nel suo ultimo libro «Senza Dio del buon senso e dell’ateismo», che sarà presentato martedì 22 febbraio, alle 20.30 nella sala mons. Petris del Centro Balducci.